di Claudio Fragiacomo Si sta svolgendo in questi giorni il Festival dell’Istrioto, iniziato il 15 dicembre e che si concluderà domenica 19. È stato organizzato come “quello che ci si può permettere in tempi di Pandemia”.
È un’iniziativa in Istria di alcune Comunità degli Italiani, e precisamente di Rovigno, Gallesano, Sissano, Valle e Fasana, dove si parla ancora l’Istrioto, un dialetto istroveneto molto vicino all’istroveneto tradizionale, caratterizzato però da alcuni vocaboli propri e con una parlata che “suona “anch’essa un po’ diversa.
È un vernacolo ancora vivo, usato in quei comuni istriani che ho citato precedentemente, lo si sente parlare specialmente nelle manifestazioni folcloristiche, anche accompagnandolo all’esibizione dei costumi tradizionali.
Il Festival dell’Istrioto si svolge da parecchi anni, è arrivato alla nona edizione, ha goduto di una grande popolarità, tanto da essere “replicato” nell’Istria slovena come Festival dell’Istroveneto, sempre nella consapevolezza di voler preservare tradizione e radici.
Ho assistito ieri alla prima sessione dell’edizione 2021, a partire dalle ore 19.00, nel canale YouTube “Festival dell’Istrioto”.
Mi ha commosso sentire un’esule da Valle che si collegava da Buenos Aires, che ricordava i bei tempi trascorsi in Istria, con una nostalgia che derivava dall’abbandono della terra natale, con il desiderio di riunire i compaesani residenti nella stessa città o paese per cercare di ricostituire, per lo meno con i ricordi, le proprie radici.